Ultima modifica: 8 Maggio 2019

Smartphone e Tablet

L’incontro  del 13 marzo 2019 ha posto l’accento sull’uso responsabile dei dispositivi digitali da parte dei bambini e ha illustrato una recentissima applicazione che ne favorisce  l’acquisizione.

E’ stata presentata quindi, Wink, l’App che ricorda di esercitare gli occhi a chi naviga sui sistemi digitali.

L’incontro è avvenuto nella nostra scuola prima con gli alunni e  i docenti e, successivamente, con i genitori.

Un’idea intuitiva nata dall’esperienza sul campo e dallo studio delle Regole Internazionali riconosciute come valido supporto per il beneficio oculare di chi utilizza per molte ore i sistemi digitali. Queste linee guida confermate da Oftalmologi di tutto il Mondo sono per molti utenti ancora sconosciute. È stato questo l’input che ha portato alla nascita di “Wink – remember to close your eyes”, l’app ideata dalla Dott.ssa Anna Poggianella, che ci ricorda di ammiccare per umettare gli occhi, esercitare la vista ed eventualmente con un alert anche di instillare sostituti lacrimali o colliri medicali in base alla prescrizione del medico oftalmologo.

“La Regola Internazionale si chiama 20/20/20 Blinking, che suggerisce i consigli per ridurre lo stress visivo (Astenopia). Questa App viene continuamente aggiornata per renderla sempre più funzionale e semplice nonché assai utile per qualsiasi età ed esigenza. A causa dell’eccessivo tempo passato davanti agli smartphone e altri device, infatti, per l’effetto dell’attenzione si riduce il film lacrimale sulla superficie esterna dell’occhio. Lo “sbarramento oculare” induce l’ammiccamento spontaneo di circa 16 battiti al minuto, ridotto al 60/70/80% dopo i primi 20/30 minuti di utilizzo dei VDT. Per questo l’app vuole essere un aiuto valido anche per ridurre i disturbi legati dalla mancanza di comfort.

Sono queste le parole esposte dalla dott.ssa Anna Poggianella, optometrista e contattologa, che da tempo si è soffermata sul fenomeno del disagio oculare legato alla navigazione digitale: “Nella prima release dell’app avevo pensato a questo strumento solo per gli adulti, ma più ricerche pubblicate anche su Bmc Ophthalmology, sostengono che la Syndrome Dry Eye può colpire anche i più piccoli che usano tablet e smartphone”.

A lanciare l’allarme gli oftalmologi del College of Medicine University Hospital di Seul, autori di ricerche a campione, che hanno dimostrato come il disturbo si manifesti con bruciore e senso di corpo estraneo negli occhi. Lo schermo di questi dispositivi a diodi, che i più piccoli usano a distanza ravvicinata per giocare, chattare, guardare i video, cartoni animati e film, sforzerebbero troppo la vista. L’optometrista Anna Poggianella ha suggerito inoltre di “non utilizzare i device sul tardi della sera nella fase del momento dell’addormentamento per non rischiare disturbi del sonno ma anche fototossicità retinica causata dalla luce blu emessa dai dispositivi che in maniera invasiva entra all’interno del foro pupillare che di notte è più largo in midriasi”.

L’app permetterà di svolgere 3 esercizi con la gif Wink: il primo sollecita l’ammiccamento, il secondo allena i muscoli estrinseci e intrinseci spostando gli occhi a destra e sinistra, il terzo serve per lo stretching; i 6 muscoli che abbiamo per occhio, con le rotazioni in senso orario ed antiorario, riportano l’elasticità per una buona messa a fuoco da lontano e vicino. Terminati gli esercizi si completa con l’alzarsi dalla postazione per osservare un punto distante fuori dalla finestra contando fino a 20. Il ciclo del 20/20/20 Blinking è così rispettato.

“Wink-remember to close your eyes” è una nuova app davvero utile che induce a ridurre gli sforzi di accomodazione della vista, oltre che a sollecitare il ritmo naturale del battito delle palpebre necessario per lubrificare costantemente gli occhi”.

La psicologa dott.ssa Adelaide Ramundo, ha espresso il suo parere e i suoi consigli, anche con l’ausilio di slide. Ha elencato i rischi a livello di sviluppo cognitivo nell’esperienza sensoriale emozionale e del linguaggio, ma soprattutto comportamentale. È stato un  viaggio itinerante di informazione sulla prevenzione della dipendenza digitale nei bambini, che ha avuto lo scopo di far comprendere le regole, le opportunità ed i rischi – in rapporto all’utilizzo degli smartphone, tablet e play stations – più adeguati per correre ad alta velocità assieme alla tecnologia, ma senza “farsi male”. L’incontro con i genitori è stato un momento importante di acquisizione di una “risorsa conoscitiva”, per sensibilizzarli anche sull’uso di dispositivi digitali da parte dei propri figli, che possono essere validi strumeniti educativi e ludici se opportunamente impiegati, un valore aggiunto nei processi di apprendimento e sviluppo della IE (Intelligenza Emotiva).

Si è sottolineata la necessità di trasmettere una maggior conoscenza di tutto quello che ruota intorno all’universo internet e rendere le famiglie “attrici” nella vita dei più giovani, consentendo una maggiore condivisione, al riparo dai deragliamenti cagionati dall’uso sconsiderato dei mezzi che la tecnologia ci offre. Ed è stato questo lo scopo dell’incontro con la nostra scuola.

“C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti” (Henry Ford)